La Congregazione delle Suore Riparatrici del S. Cuore, fondata dalla serva di Dio M. Isabella De Rosis nel 1875 a Napoli, con sede generalizia a Roma, Via Gregorio XI, n° 26 è presente in Cadoneghe in Via Marconi, n° 9 come Scuola Cattolica Paritaria costituita da:

  • Scuola Secondaria di Primo Grado (già leg. ric.)
  • Scuola Primaria
  • Scuola dell’Infanzia

Qui un progetto educativo proprio guida l’itinerario formativo e conoscitivo, esso guarda l’uomo come “persona, cioè come un essere soggettivo capace di agire in modo programmato e razionale, centro e vertice di quanto esiste sulla terra”. (G.S., n° 12)

L’obiettivo educativo di questa Scuola è la formazione integrale della persona umana, cioè lo sviluppo di tutte le potenzialità dell’educando, la sua preparazione alla vita professionale, la formazione al senso etico e sociale, la sua apertura al trascendente e la sua educazione religiosa.(C.F.L. n° 37)

La progettazione della Scuola vede come punti di riferimento oltre le scienze dell’educazione, gli insegnamenti del Magistero della Chiesa, il carisma dell’Istituto e le nuove indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati (P.S.P.) documenti ultimi per la formazione di qualità.

E’ palese desiderio della M. Fondatrice che l’attività apostolica delle sue religiose sia “diretta all’educazione cristiana dei bambini e della gioventù, negli asili e nella scuole elementari…” (Lett. M.I. De R. P.52)

“Il metodo educativo deve avvalersi della testimonianza, della persuasione, della dolcezza, evitando i modi duri e repressivi… (ASR Lett. 443)

“…oltre a correggere gli errori degli alunni, cerchi di prevenirli” (Dirett. Cap. V art. 110)

Ancora oggi, in costante atteggiamento di fedeltà al carisma dell’Istituto le religiose operano esercitando il proprio servizio nella forma specifica di apostolato per la quale sono nate nella Chiesa, in modo speciale attraverso il servizio della scuola, che riconoscono uno dei principali strumenti di promozione umana e di evangelizzazione e come risposta concreta alle esigenze dell’ambiente storico in cui sono chiamate ad operare.

Tendono a fare delle loro scuole comunità aperte, in cui l’inserimento nella Parrocchia, nel paese (quartiere) sia sentita come una vera esigenza, in cui siano cercate ed accolte forme di condivisione e di collaborazione con quanti lavorano per le stesse finalità educative.

IDENTITA’ DELLA SCUOLA

L’orizzonte territoriale della Scuola Secondaria di Primo Grado “Suore Riparatrici del Sacro Cuore” si allarga, oggi ogni territorio possiede legami con le varie aree del mondo, è un microcosmo che, su scala locale, riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali.

E’ una scuola paritaria, legalmente riconosciuta, a servizio del territorio, con un proprio Progetto Educativo di ispirazione cristiana.

La comunità educante, all’interno di un discorso di promozione umana, articolato e critico, fa la proposta cristiana e vuole aiutare i giovani a fare sintesi tra cultura e vita, tra fede e opere.

Agisce mediante una scuola aperta:

  • A ragazzi provenienti da famiglie che hanno a cuore l’educazione cristiana;
  • A chi desidera una seria educazione pur non sentendo prioritario il problema dell’educazione cristiana;
  • A chi è disposto non solo a rispettarne l’impostazione educativa, ma a porsi in atteggiamento di sincera e onesta ricerca, anche se non consente con i principi cristiani.

La scuola svolge un servizio pubblico, in dialogo con la realtà culturale e sociale del territorio e con la Chiesa locale, attenta ad offrire una proposta educativa, capace di aiutare i giovani ad assumere, con competenza e responsabilità, il proprio compito nella vita.

Si propone di offrire agli alunni un ambiente comunitario scolastico permeato dallo spirito evangelico, che li aiuti ad essere uomini “nuovi” secondo la novità di Cristo, capaci di recare alla società il loro apporto consapevole, critico e creativo.

La scuola come comunità educante promuove:

Per gli allievi:

  1. La formazione di persone armoniche e unificate;
  2. L’affermazione della propria identità;
  3. L’integrazione tra vita razionale ed emozionale;
  4. La ricerca continua del senso della vita;
  5. La capacità di progettazione personale e di relazione interpersonale;
  6. L’approccio alla cultura come “luogo” in cui l’uomo scopre le proprie radici;
  7. L’acquisizione di strumenti di apprendimento e di competenze;
  8. La sintesi tra “fede e cultura”, “fede e vita”.

Per i docenti:

  1. L’assunzione e l’attuazione responsabile della Progettazione educativa;
  2. Il dialogo e lo scambio culturale;
  3. La partecipazione e la corresponsabilità;
  4. La competenza professionale;
  5. La coerenza della vita.

Per i genitori:

  1. La coerenza con la scelta della scuola;
  2. La progressiva integrazione del cammino educativo familiare con quello scolastico;
  3. La partecipazione responsabile e costruttiva alla realizzazione del progetto educativo.

FINALITA’

La Scuola si presenta con un Progetto Educativo che la qualifica e mira a realizzare una specifica finalità in linea con i documenti vigenti.

Uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona, secondo l’età in una visione dell’uomo, del mondo e della storia, ispirate al vangelo e alla costruzione del “progetto di vita” di ogni persona perchè fornisce le basi che permettono ad ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le esperienze successive di istruzione e di formazione e, in particolare, i problemi del vivere quotidiano e del responsabile inserimento nella vita familiare, sociale e civile. Tale finalità si esprime nei seguenti:

Obiettivi educativi generali

  1. Dar vita ad un ambiente comunitario scolastico, permeato dallo spirito evangelico di libertà e carità sicché la conoscenza del mondo, della vita, dell’uomo, che gli studenti acquisiscono, sia illuminata dalla fede.
  2. Affermazione dell’uomo come “fine” e non come “mezzo” di ogni processo storico solo riportando l’uomo al centro del “senso” e dei progetti, ci potrà essere un futuro nel mondo.
  3. La ricerca del senso dell’esistenza: nella società contemporanea il significato dell’esistenza viene ricercato non tanto nei valori universali e assoluti, quanto piuttosto nelle esperienze vissute e nei bisogni personali. Diventa determinante l’educazione al senso della verità e dei valori nei quali l’uomo non trova dei limiti oggettivi ai quali sottomettere i propri slanci di vita, ma occasioni per liberare e portare a pienezza la propria realtà personale.
  4. Maturare nella corresponsabilità e nella capacità di progettazione e di verifica, rispettando l’originalità della persona e dei suoi ritmi di maturazione.
  5. Formare personalità forti, salde, di sicure convinzioni e di coerente moralità, di cuore buono e generoso, capaci di essere costruttori di pace nella vita e nella società.
  6. Maturare nella persona una progressiva accettazione di sé, una giusta fiducia in se stessi, e negli altri in vista dell’orientamento di consapevoli scelte di vita e alla professionalità per prepararsi ad assumere un ruolo attivo nella società.
  7. Aprirsi alla mondialità per cogliere nelle varie culture, il comune patrimonio culturale e spirituale dei popoli, discernere i valori autentici per favorire la partecipazione e la collaborazione.
  8. Attraverso le varie discipline e nell’ottica della cultura che libera, porre il ragazzo nella condizione ottimale di acquisizione delle conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) apprendere ed esercitare le abilità operative (il fare) e trasformarle in competenze (l’essere).

OBIETTIVI DIDATTICI

Al termine del triennio il ragazzo deve sapere:

conoscere il proprio corpo, il suo funzionamento; valutare criticamente le esperienze motorie e sportive vissute in proprio o testimoniate dagli altri; imparare ad utilizzare le competenze acquisite per svolgere funzioni di giuria e di arbitraggio in discipline sportive di base; attraverso la pratica sportiva, imparare a relazionarsi con gli altri, rispettando le regole stabilite e scoprendo quanto il successo di squadra richieda anche l’impegno e il sacrifico individuale;

conoscere e utilizzare, tecniche differenziate di lettura; usare un vocabolario attivo e passivo adeguato agli scambi sociali e culturali; comprendere messaggi orali e visivi intuendone gli aspetti impliciti; produrre testi brevi, ragionevolmente ben costruiti e adatti alle varie situazioni interattive; avere un’idea precisa, della natura, della funzione delle singole parole e della struttura della frase; riconoscere le principali caratteristiche linguistiche e comunicative di testi diversi, e servirsi dei principali strumenti di consultazione; conoscere elementi della storia della lingua italiana e dei rapporti tra l’italiano e i dialetti e tra l’italiano e le principali lingue europee; orientarsi entro i principali generi letterari antichi e moderni e sviluppare il gusto per l’opera d’arte verbale (poesia, narrativa, ecc.);

avere consapevolezza, in modo introduttivo, delle radici storico-giuridiche, linguistico-letterarie e artistiche che ci legano al mondo classico e giudaico-cristiano, e dell’identità spirituale e materiale dell’Italia e dell’Europa; orientarsi nello spazio e nel tempo, operando confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse, per comprendere, da un lato, le caratteristiche specifiche della civiltà europea e, dall’altro, le somiglianze e le differenze tra la nostra e le altre civiltà del mondo; collocare, in questo quadro, i tratti spaziali, temporali e culturali dell’identità nazionale e delle identità regionali e comunali di appartenenza;

adoperare, per esprimersi e comunicare con gli altri, anche codici diversi dalla parola, come la fotografia, il cinema, Internet, il teatro, ecc. comprendere quindi il valore, il senso e, in maniera almeno elementare, le tecniche; leggere un’opera d’arte e collocarla nelle sue fondamentali classificazioni storiche, conoscere, leggere, comprendere e, soprattutto, gustare, sul piano estetico, il linguaggio espressivo musicale nelle sue diverse forme, anche praticandolo attraverso uno strumento oppure attraverso il canto, con la scelta di repertori senza preclusione di generi;

eseguire operazioni aritmetiche mentalmente, per iscritto e con strumenti di calcolo, leggere dati rappresentati in vario modo, misurare una grandezza, calcolare una probabilità, risolvere semplici problemi sul calcolo di superfici e volumi dei solidi principali; padroneggiare concetti fondamentali della matematica e riflettere sui principi e sui metodi impiegati; leggere la realtà e risolvere problemi non soltanto impiegando forme verbali o iconiche, ma anche forme simboliche caratteristiche della matematica (numeri, figure, misure, grafici, ecc.), dando particolare significato alla geometria; per risolvere problemi concreti e significativi, organizzare una raccolta dati, ordinarla attraverso criteri, rappresentarla graficamente anche con tecniche informatiche; adoperare il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con metodo i fenomeni problematici in contesti vari, per spiegarli e rappresentarli;

osservare la realtà, per riconoscere, anche tramite l’impiego di appositi strumenti tecnici, relazioni tra oggetti o grandezze; giungere alla descrizione-rappresentazione di fenomeni anche complessi in molteplici modi: disegno, descrizione orale e scritta, simboli, tabelle, diagrammi grafici; individuare grandezze significative relative ai singoli fenomeni e processi, identificare e utilizzare le unità di misura opportune, usando correttamente gli strumenti; esplorare e comprendere gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano inteso come sistema ecologico; sviluppare atteggiamenti di curiosità, e di interesse per i problemi e l’indagine scientifica; comprendere che i concetti e le teorie scientifiche non sono definitive, ma in continuo sviluppo;

conoscere l’universo i regni animale e vegetale nelle loro molteplici sfaccettature; conoscere la geografia fisica della Terra e il significato dei principali fenomeni naturali che la riguardano; avere coscienza dell’immensità del cosmo;

semplici sistemi tecnici, individuare il tipo di funzione e descrivere le caratteristiche; seguire e comprendere processi e procedure allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita metodologia; mettere in relazione la tecnologia con i contesti socio-ambientali che hanno contribuito a determinarla; usare strumenti informatici per risolvere problemi attraverso documentazioni, grafici e tabelle comparative, riprodurre e riutilizzare le immagini, scrivere ed archiviare i dati.

Per una nuova cittadinanza

Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali.

La nostra scuola inoltre deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell’Europa e del mondo.

I problemi più importanti, che oggi toccano il nostro continente e l’umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all’interno dei confini nazionali tradizionali, ma fanno parte di grandi tradizioni comuni di destino planetario.

Grazie alla maturazione della propria identità e delle competenze culturali, il ragazzo è consapevole di essere titolare di diritti, ma anche di essere soggetto a doveri per lo sviluppo qualitativo della convivenza civile – democratica.

A 14 anni, inoltre, il ragazzo conosce le regole e le ragioni per prevenire il disagio che si manifesta sotto forma di disarmonie fisiche, psichiche, intellettuali e relazionali.

Nello stesso tempo, si impegna a comportarsi in modo tale da promuovere per sé e per gli altri un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico, morale e sociale.

È consapevole della necessità di alimentarsi secondo criteri rispettosi delle esigenze fisiologiche, in modo non stereotipato né conformato ai modelli culturali, che rispondono più alle logiche del consumismo che a quelle del benessere psico-fisico; conosce i rischi connessi a comportamenti disordinati (uso di sostanze “aggiuntive” alla normale alimentazione, uso/abuso di alcool, fumo, droghe o alterazioni fisiologiche dei ritmi sonno-veglia) e cerca responsabilmente di evitarli .

Si comporta correttamente a scuola (viaggi di istruzione compresi), per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto, in modo da rispettare gli altri, comprendendo l’importanza di riconoscere: la Costituzione italiana, i codici e i regolamenti vari, fare proprie le ragioni dei diritti e dei doveri.

Rispetta, infine, l’ambiente, lo conserva, cerca di migliorarlo, ricordando che è patrimonio a disposizione di tutti, e adotta i comportamenti più adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo.

LINEE DI INTERVENTO

La comunità educante nell’attuazione del suo compito educativo, privilegia due mezzi fondamentali:

  1. L’esperienza culturale:
    a. L’attività scolastica, perché diventi strumento valido per la formazione integrale della persona umana, deve condurre gli alunni all’assimilazione sistematica e critica della cultura e al confronto con le problematiche attuali. A questo la scuola tende, con tutti i mezzi che le sono propri: contenuti culturali, curricolari, attività parascolastiche, iniziative extrascolastiche, mass – media ed altri veicoli culturali previsti dall’orientamento scolastico a favorire la interdisciplinarietà e utilizzando le varie tecniche di ricerca. Il metodo didattico – educativo che pone in rapporto gli educatori e gli alunni in ordine alla realizzazione di determinate mete pedagogiche, precise e concrete, privilegia la personalizzazione di proposte educative e la collaborazione vicendevole nel vissuto delle esperienze della vita quotidiana.
  2. L’esperienza di vita

La scuola sarà tanto apprezzata per il servizio specifico che offre e potrà diventare attiva palestra di umanizzazione e di crescita nella misura in cui è:

  1. Un centro di vita in cui ogni esperienza è facilitata e sostenuta dalla testimonianza di vita degli educatori oltre che dalla loro professionalità, un ambiente educativo sereno in cui vengono rivitalizzati i valori autentici e uno stile di comportamento connotato di prevenzione e amorevolezza;
  2. Una comunità che vive lo stile evangelico dell’umiltà e della semplicità, mirando a che le norme si trasformino in motivazioni interiori accettate, assimilate, vissute.

La comunità educativa si riconosce in tutte le sue componenti: comunità religiosa, alunni, docenti, genitori.

La partecipazione responsabile è esercitata secondo i ruoli e i compiti di ciascuno.

LA COMUNITA’ RELIGIOSA

Come comunità di fede anima dal di dentro e sostiene con fiducia il comune lavoro scolastico perché sia assolto con molto impegno e si trasformi come missione al servizio dell’uomo, della Chiesa e del cittadino.

In ogni espressione della vita della scuola e nei rapporti con tutti, le religiose educatrici comunicano quegli orientamenti e quelle motivazioni che scaturiscono dall’esperienza di fede.

Con la loro vita in comune, disponibile e aperta, sono un punto di riferimento sicuro per la comunità scolastica e un sostegno per quanti vivono in difficoltà.

I DOCENTI
Nello spirito della complementarietà ecclesiale della comunità educante la presenza degli insegnanti laici, con la ricchezza dei loro doni vocazionali, vicino a quella delle insegnanti religiose, costituisce una nota caratteristica della scuola cattolica; essi sono corresponsabili della qualità dell’educazione e della fedeltà al Progetto Educativo cui la scuola si ispira. Lavorano con spirito di abnegazione, per aiutare gli alunni a liberarsi dai condizionamenti che impediscono loro scelte personali libere e responsabili.

Solidali al carisma dell’Istituto, approfondiscono la loro formazione spirituale per vivere anche nella scuola la testimonianza di valori e contenuti cristiani.

Curano il costante aggiornamento culturale e didattico perché la loro professionalità sia strumento di sollecitazione alla risposta educativa degli alunni.

I GENITORI
Consapevoli di essere i primi e principali educatori, i genitori assumono l’impegno della piena corresponsabilità al compito educativo che non possono in alcun modo delegare. Essi condividono il Progetto Educativo dell’Istituto e partecipano attivamente, attraverso gli organismi delegati all’esperienza della comunità scolastica, instaurando rapporti leali e costruttivi.

Vivono con la comunità scolastica momenti di riflessione e di preghiera, celebrazioni liturgiche, giornate di spiritualità e tempi di gioiosa distensione, partecipando alle iniziative proposte dalla parrocchia, dalla diocesi e dalla vita sociale del paese.

GLI ALUNNI

Essi maturano progressivamente la coscienza di essere i primi responsabili e i veri artefici della propria crescita integrale.

Per questo rispondono con crescente impegno alle sollecitazione della comunità educante ed esprimono la loro partecipazione con la serietà e la tenacia nello studio, la collaborazione generosa al comune lavoro educativo, l’apertura alla solidarietà e all’amicizia, la disponibilità a confrontare col Vangelo la propria risposta di vita.

LA VERIFICA

Tanto più efficace sarà lo strumento del Progetto Educativo, quanto più sollecito sarà il suo adeguamento ai segni dei tempi, alle circostanze, ai luoghi e alle mutazioni della società, l’osservazione individuale e collegiale degli educatori e l’analisi dei risultati ottenuti consentono un’attenta verifica sul processo formativo.

Alcuni indicatori sono:

  • La qualità dell’istruzione – educazione e formazione spirituale;
  • La crescita dell’attività;
  • Il confronto con il livello degli standard educativi di altre istituzioni.

La verifica, se condotta bene, (sistematicamente ed organicamente), sarà strumento strategico per orientare innovazioni, aggiornamento, rivitalizzazione non solo tecnico – didattici, ma anche pastorali.

VALUTAZIONE

La valutazione è un processo sistematico, tendente a determinare il livello di soddisfazione degli obiettivi programmati, nonché l’adeguatezza dell’itinerario di insegnamento/apprendimento.

Essa si realizza, pertanto, tenendo in debito conto:

  • I livelli di partenza degli alunni;
  • La situazione socio – ambientale;
  • Le risorse disponibili;
  • Gli obiettivi prefissati;
  • Gli interventi effettuati;
  • La qualità, il tipo, gli esiti delle verifiche.

La valutazione viene operata in itinere (valutazione formativa) ed alla fine dei due quadrimestri (valutazione sommativa o riassuntiva). In ogni caso essa si esplica attraverso livelli di prestazione, tendenti a descrivere quanto e/o quello che l’alunno sa o sa fare.

La valutazione sommativa viene comunicata attraverso il documento di valutazione degli alunni alla fine dei due periodi scolastici (quadrimestri). Tale documento è poi inviato in visione alla famiglia, riconsegnato a scuola durante i successivi colloqui tra genitori ed insegnanti, all’interno dei quali le valutazioni potranno essere ulteriormente spiegate ed integrate.(Vedi documenti annuali aggiornati).

CONCLUSIONE

Chiamate a vivere, con la dimensione apostolica della propria vita, l’esperienza fondamentale di crescita e di liberazione personale e sociale che si attua attraverso la scuola, le suore Riparatrici del Sacro Cuore sentono tutta la responsabilità e la dignità del loro compito, che è pur sempre una coraggiosa risposta ai segni dei tempi.

Oggi, nel terzo millennio, come nel passato, l’educazione assume il posto centrale nella vita e nelle scelte della società civile e delle sue istituzioni, la formazione resta la preparazione migliore per saper vivere in un mondo che cambia. La sfida sempre nuova dell’informatica e della telematica ha provocato e provocherà mutamenti nei rapporti tra le persone, tra i gruppi, tra le nazioni. La versatilità della tecnologia digitale farà nascere nuovi problemi, ai quali ciascuno e tutti dobbiamo dare risposte adeguate… l’uomo certamente rischia di soccombere, di essere svuotato, senza l’aiuto di riferimenti valoriali che diano orizzonti di senso alla sua vita.

Questo documento, frutto e strumento di lavoro educativo, vuol essere un sussidio pedagogico che accompagna l’attività scolastica, pertanto va costantemente animato dal di dentro dalle persone, incarnato nei modi e nei tempi che la comunità educativa riterrà idonei, opportunamente verificato e aggiornato, secondo gli stimoli che il processo educativo sviluppa in sé e riceve dall’esterno.

In seconda revisione. Letto e approvato dal Collegio dei docenti in data Settembre 2009 e dal Consiglio d’Istituto in data Novembre 2009.